Il nuovo Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali si chiama Teresa Bellanova.
Il suo dicastero si occupa di molti argomenti, tra cui politica agricola, pesca e acquacoltura, foreste, frodi alimentari, sicurezza alimentare, produzione e prima trasformazione dei prodotti agricoli. La sua funzione più importante è quella di rappresentare l’Italia nell’ambito della Commissione europea e del Parlamento europeo per la contrattazione della politica agricola comunitaria.
Vediamo allora qual è il curriculum di Teresa Bellanova.
Consegue il diploma di terza media nel 1972, all’età di quattordici anni. Subito dopo inizia a lavorare come bracciante agricolo nella sua regione di origine, la Puglia. Ma a quindici anni è già rappresentante sindacale della CGIL e organizza manifestazioni contro lo sfruttamento dei braccianti. A vent’anni ricopre il ruolo di coordinatrice regionale delle donne Federbraccianti. Lavora quindi in pianta stabile per il sindacato, dove si sviluppa la sua carriera. Da sempre iscritta al PCI, entra in politica con i Democratici di Sinistra prima e col Partito Democratico dopo, fino alla sua nomina di Ministro.
È sposata con Abdellah El Motassime, che ha conosciuto nel corso di una missione della Cgil in Marocco, dove lui le faceva da traduttore e con cui ha un figlio.
Questo è quanto sappiamo di lei.
A noi non interessa il colore del vestito che indossava durante il giuramento. Ci chiediamo però se sia all’altezza del compito che l’aspetta. Conosce la materia di cui si occpuperà? E’ in grado di rappresentare l’Italia in Europa? Sappiamo che non conosce le lingue, che la lotta al caporalato insieme ai braccianti agricoli non è materia di competenza del ministero che presiede, che non ha alcuna competenza specifica sui vari argomenti di cui dovrà occuparsi.
In Europa si troverà a parlare con la tedesca Julia Klöckner, laureata, giornalista, autrice di video per la televisione pubblica tedesca, direttrice di testate specializzate nella promozione del vino tedesco. Avrà di fronte l’agguerrito avvocato Jacques Mézard, suo omologo francese.
Sarà in grado di contrapporsi a questi colleghi europei, ben più referenziati di lei e con un background lavorativo e culturale più adeguato al ruolo? Sarà in grado di portare avanti le trattative che ci vedono impegnati nella difesa dei marchi italiani e nel contrasto alle frodi alimentari di cui siamo vittime? Insomma, sarà in grado di fare gli interessi dell’Italia e di rappresentarci adeguatamente nel mondo?
Il vestitino e le forme non c’entrano nulla. E’ la sostanza quella che conta.
Teresa Bellanova è il Ministro giusto al posto giusto?
di Alberto Rovis
Fonte: www.altreinfo.org
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