Il Purim è un’importante festa ebraica. Si tratta della commemorazione di un piccolo sterminio commesso dagli ebrei circa 2500 anni fa ai danni dei soliti “presunti nemici”. Una festa per bambini, ma piena di sangue e violenza.
Questo piccolo, ma significativo sterminio, è raccontato nel Libro di Ester (Meghillàth Estèr), libro che fa parte del canone biblico. La festa del Purim dura due giorni, tra banchetti, scambi di doni, dolci e dolcetti, travestimenti carnevaleschi, lettura del Libro di Ester, ed è particolarmente amata dai bambini.

Bambini festeggiano il Purim
Purim, un tentato sterminio
Vi riassumo la storia raccontata nel Libro di Ester, per chi non la conoscesse.
Il perfido di turno, un certo Aman, influente consigliere di corte, cerca di mettere in cattiva luce i poveri ebrei davanti ad Assuero, re di Persia e Media. Lo fa perché un ebreo, tale Mardocheo, non si voleva chinare davanti a lui, come facevano tutti gli altri sudditi. Il perfido Aman, dice quindi al re Assuero che il popolo ebraico non si attiene alle leggi del regno e lo convince di uccidere non solo Mardocheo, ma anche tutti gli altri ebrei del regno, uomini, donne e bambini compresi. Il re acconsente e, senza approfondire maggiormente la questione, ordina lo sterminio di tutti gli ebrei.
Il giorno in cui dovrà accadere il massacro, per gratuita e ulteriore cattiveria, viene estratto a sorte (in ebraico “pur” significa sorte). Dal sorteggio spunta il 13° giorno del mese di Adar. Se non che il re Assuero, era sposato con un’ebrea di nome Ester, da lui molto amata e rispettata. Ester rivela ad Assuero di essere ebrea e intercede a favore del suo popolo. Il re allora cambia idea e ordina di impiccare il perfido Aman e di fermare lo sterminio degli ebrei, da lui stesso ordinato in precedenza.
Fin qui potrebbe essere una storia da raccontare ai bambini, come in effetti si fa. Non una bella storia, c’è il solito piagnisteo e vittimismo ebraico, il solito ebreo buono che non si piega alle prepotenze e sventa addirittura una congiura contro il re, il solito goym cattivo che vuole sterminare tutti gli ebrei, il solito “fato” che viene in aiuto agli ebrei. Insomma, non una storia edificante, ma comunque una storia come tante altre, a lieto fine per il popolo eletto. Muore il cattivo e sopravvivono i buoni. C’è da festeggiare lo scampato pericolo, travestirsi, banchettare, scambiarsi doni e leggere più volte insieme la storia raccontata da Ester.
Evviva! Il popolo ebraico è salvo dall’ennesimo tentativo di genocidio.
Purim, un vero sterminio
Ma la storia purtroppo non finisce qui. Continuiamo la lettura del Libro di Ester.
Il tredicesimo giorno del mese di Adar (di solito cade a marzo) gli ebrei di tutto il regno imbracciano le armi per difendersi. Non si sa bene da chi dovevano difendersi, visto che il re Assuero aveva fermato ogni tentativo di sterminio ed Aman era già stato impiccato da tempo. Insomma, gli ebrei imbracciano comunque le armi per difendersi e vanno alla caccia di coloro che li volevano sterminare.
In poche parole, il massacro lo compiono loro.
Uccidono 500 “nemici” a Susa e 75.000 nelle altre città del regno, donne, uomini e bambini, nessuno escluso. Si, perché le donne e i bambini dei “presunti nemici” che “si presume volessero sterminarli” avevano grandi responsabilità ed era giusto uccidere anche loro. Impiccano pure i 10 figli di Aman, tra cui altri odiati e cattivissimi bambini.
Uno sterminio in piena regola, visto che di ebrei non ne muore nemmeno uno.
Purim, la commemorazione di uno sterminio
Ecco che il piagnisteo della prima parte si trasforma in qualcos’altro. Si trasforma in un vero e proprio genocidio che ha come carnefici gli ebrei e come vittime i loro presunti nemici. Ed è proprio questo sterminio quello che gli ebrei, uomini, donne e bambini, festeggiano per due giorni interi durante il Purim.
E’ una grande festa, ci sono banchetti, bambini che leggono il genocidio raccontato da Ester, scambi di doni (tra ebrei), aiuti ai poveri (sempre ebrei) ci si traveste come a Carnevale. Insomma, si inculca nelle nuove generazioni l’idea che gli ebrei sono sempre dei poveri perseguitati, senza un perché, e che hanno il diritto di sterminare chiunque essi pensino voglia far loro del male, vero o falso che sia non ha importanza.
E ricordiamolo, il loro inalienabile diritto a sterminare non riguarda soltanto uomini, ma anche vecchi, donne, bambini e bambine. Nessuno viene risparmiato dalla collera degli ebrei che si sentono minacciati (loro sono sempre buoni).
Forse gli ebrei dovrebbero avvertire i presunti sterminatori che saranno loro ad essere sterminati, così almeno possono difendersi o scappare.
Lo sterminio dei Palestinesi
Chissà se tutti quei morti palestinesi c’entrano qualcosa con la mentalità sterminatrice inculcata da queste feste. Ricordiamolo che i soldati israeliani hanno ucciso con fucili di precisione, vecchi, uomini in carrozzina, donne, addirittura un’infermiera, e bambini palestinesi.
Ed alcuni soldati festeggiavano pure, quando capivano di aver colpito a morte un bambino “nemico” degli ebrei.
Ricordiamo anche che, contro ogni logica, i piloti israeliani non sviluppano sensi di colpa quando uccidono i bambini palestinesi, come risulta da una ricerca condotta dagli stessi israeliani.
Purim, la festa di un popolo che si fregia di uno sterminio commesso 2500 anni fa e prepara psicologicamente i suoi figli a commetterne altri.
Per chi volesse leggere la storia nel Libro di Ester:
di Elena Dorian
Fonte: www.altreinfo.org
***