Matteo Renzi, in un momento di rara lucidità, o meglio, in un raro momento di lucidità, ha detto che abbiamo sbagliato a non difendere gli interessi nazionali, come invece hanno fatto altri (vedi Macron, May, Putin, Merkel, Trump, Netanyahu, Rouhani, Xi Jinping, ecc. ecc.). E già, Matteo ha proprio ragione. Adesso dobbiamo darci da fare per formare una bella squadra che difenda gli interessi nazionali. E’ fondamentale, altrimenti col buonismo internazionalista e globalista non arriviamo da nessuna parte.
Detto e fatto. La chiameremo Nazionale del Leader Màximo, come fosse una squadra di calcio. Così, giusto per darle un nome facile da ricordare. Prima di tutto avremmo bisogno di un pezzo da novanta, uno che lavori nei servizi segreti e ci dica cosa bolle in pentola nel resto del mondo, magari con un congruo anticipo, in modo tale che possiamo anticipare le mosse dei nostri antagonisti in ambito globale (praticamente tutto il pianeta).
Vediamo un po’.. chi potrebbe essere…. Ecco, trovato! La persona giusta è Binyamin Eshed Nirenstein, lavora per i servizi segreti italiani ed è figlio di Fiamma Nirenstein e Ofer Eshed. Lei è italo-israeliana, vive a Gerusalemme, tempo fa è stata nominata ambasciatrice di Israele in Italia da Bibi in persona, e sicuramente avrà un sacco di agganci col Mossad. Qualche dritta ce la può dare e chissà, forse ci risolve anche qualche problema di intelligence. Anche il padre Ofer ci può aiutare. Lui è israeliano, ma lavora alla RAI… Non si sa mai, ci può essere sempre bisogno di uno che lavora alla RAI. Beh, direi che tutti e tre possono far parte della squadra Nazionale del Leader Màximo.

Fiamma Nirestein, Franco Frattini e Walter Veltroni. Tre pezzi da novanta per il gioco di squadra….
Adesso ci vuole un grande economista. Uno che sappia come gira il mondo, che abbia agganci coi famigerati banchieri, che sia di casa dai Rothschild e da tutta la gente che conta. Vediamo un po’ chi c’è…. Oh che fortuna! Abbiamo Itzhak Yoram Gutgeld, il grande consigliere economico del Leader Màximo. Tutto sommato parla abbastanza bene l’italiano. Ci si può capire, insomma.
Sapete chi è, vero? No, non lo conoscete? Suvvia, è quello che ha inventato gli 80 euro al mese, quello che ha portato il rapporto debito pubblico PIL da 131 a 133 in poche mosse… Non vi ricordate? E’ un grande, pensate che ha rinunciato a un reddito di 3 milioni all’anno, garantito dalla McKinsey, per lavorare gratis alla disintegrazione dello stato italiano, pardon, alla ristrutturazione del debito pubblico italiano.
Si, Itzhak Yoram è proprio un grande! Non lo conosce nessuno, ma è un illuminato. Cosa? Volete sapere come c’è arrivato nel parlamento italiano se non lo conosce nessuno? Eh be’, è stato il Leader Màximo a scoprirlo, lo ha designato lui in persona, altrimenti non lo votava nessuno. Siamo in democrazia, non è mica una dittatura questa… Grazie Matteo! Sei uno scopritore di talenti, bisogna riconoscerlo. Ti fossi dedicato al calcio chissà quanti Maradona avresti scoperto, tu sì che pensi al nostro futuro, fai bene a metterci in Parlamento questi saggi, questi geniali cervelli che Israele ha formato in esclusiva per noi e poi ce li ha messi a disposizione. Yoram è la luce, pensate che le prime leggi di cui è stato promotore sono queste:
S.2832 Conferimento della medaglia d’oro al valor militare per la Resistenza alla Brigata ebraica, approvata definitivamente il 28 giugno 2017
S.1052 [Contrasto Omofobia e Transfobia] Disposizioni in materia di contrasto dell’omofobia e della transfobia (in corso di esame)
Insomma,Itzhak Yoram è un uomo concreto. Lui sì che ha individuato le priorità del paese, non è uno che perde tempo. Va al sodo e subito. E poi, non ci crederete, ma ha lavorato pure per il Mossad. Grande! Siamo in buone mani. Dulcis in fundo: ha militato nell’esercito israeliano rivestendo un ruolo importante nell’unità speciale 8200, che si occupa di intelligence, chissà quanti brutti palestinesi ha fatto fuori per meritare tanta gloria. Insomma, uno che sa sparare anche ai bersagli mobili armati di pietre ci vuole proprio nella nostra squadra… Dà quel po’ di cinismo di cui abbiamo bisogno per vincere, soprattutto a livello internazionale.

Yoram Gutgeld mentre dà preziosi consigli a Pier Paolo Padoan
Bene Matteo, abbiamo quattro fuoriclasse in squadra. E pensa che c’è tanta gente che ce l’ha con te. Non capiscono nulla quelli. Ti chiamano Gelataio di Rignano in internet. Non lo sapevi? Vabbe’, sempre meglio di Buffone di Arcore, non trovi? OK, torniamo alla squadra. Adesso cerchiamo un grande centrocampista, uno che abbia le mani in pasta ovunque, uno che veda il campo a 360 gradi e sappia cosa fare col pallone. Vediamo, questa non è facile, ma ce la faremo con un po’ di pazienza… ecco, aspettate, guardo cosa ci offre Milano (ci vuole sempre un milanese DOC, altrimenti si sentono esclusi).
Eccolo! Trovato anche questo! E’ la persona ideale… si chiama Emanuele Fiano. E’ quello che vuole mandare in galera tutti quelli che salutano i bambini senza il fazzoletto bianco in mano, quello che fa combutta con Laura, sapete chi è Laura vero? Quella che vuole radere al suolo tutte le opere che ha fatto quel birbone del Duce ottant’anni fa. No, no, l’Altare della Patria sembra salvo. Allora, avete presente chi è Emanuele Fiano? E’ un pezzo grosso. Tra l’altro è candidato a diventare il coordinatore dei servizi di intelligence… Insomma un bell’incarico. E sì, un personaggio del genere, insieme a Itzhak Yoram Gutgeld e Binyamin Ashem Nierenstein, farebbe faville. I segreti dell’Italia e degli italiani sarebbero custoditi in un forziere, mentre invece quelli del Mossad…
Beh, non si può dire perché altrimenti Netanyahu potrebbe prendersela, ma noi, con quei tre all’opera, potremmo avere accesso alle banche dati planetarie di Tel Aviv. No, no, non intendo l’elenco di quelli che hanno criticato Israele, quello è un’altra cosa, e poi è già disponibile in rete. Molto, ma molto di più. Potremmo avere accesso a tutto quello che succede a Washington, Berlino, Londra, Parigi, Mosca, Kiev… Addirittura a Caracas e Bogotà, e tutto in anticipo!
Ecco, queste sono le leggi che ha portato in parlamento il grande Fiano (sia per intelletto che per stazza):
Anche lui, persona concreta e focalizzata sugli interessi dell’Italia. Bene, bene. Andiamo oltre.

Emanuele Fiano, star della democrazia
Ecco, per il sesto uomo avrei un’idea. Io richiamerei in servizio Franco Frattini. Sta svernando da qualche parte, ma sono sicuro che se lo richiamiamo torna. Lui ha fatto tanto per l’Italia, ricordate quando andava in giro per l’Europa a chiedere la no-fly zone in Libia, dicendo che Gheddafi stava uccidendo il suo popolo? Ecco, poi alla fine ce l’ha fatta. Senza il suo intervento l’Italia non sarebbe la stessa, e nemmeno la Libia sarebbe quel paradiso di libertà e progresso che è adesso.
Anche Frattini è un pezzo grosso. E’ stato candidato alla guida della NATO, come segretario generale. Si, è vero, gli è andata male, l’incarico è stato assegnato a Jens Stoltenberg, ma provate a immaginare gli immensi vantaggi che potrebbe avere l’Italia se la prossima volta dovesse essere scelto Franco Frattini, il ché non è affatto improbabile. Non può mancare in squadra, con lui l’Italia avrebbe un peso enorme in campo internazionale. Lui potrebbe portare avanti con forza gli interessi del Bel Paese, così come ha fatto quando siamo andati a distruggere la Libia di quel mostro di Gheddafi. Si, si, uno così non può mancare nella nostra squadra. Aggiudicato!

Gheddafi in compagnia di Franco Frattini, all’epoca era il “nostro” ministro degli esteri
Ecco, adesso concentriamoci sull’informazione, perché sapete che la propaganda è fondamentale, in qualunque regime dittatoriale, pardon, scusate il lapsus, in qualunque democrazia popolare. A capo del sistema dell’informazione metterei l’ottimo Enrico Mentana, coadiuvato dal grande Gad Lerner. Andrebbero bene anche Maurizio Molinari ed un uomo di grandissima esperienza come Paolo Mieli. Pensate che suo padre è stato messo a capo dell’ANSA addirittura dagli americani, all’indomani della seconda guerra mondiale. Talis pater talis filius. Paolo Mieli è una garanzia di informazione obiettiva.

Paolo Mieli, un uomo che vigila sulla “corretta informazione”
OK, siamo arrivati a dieci, manca l’undicesimo, la panchina e lo staff tecnico.
Il numero undici è un grande opinionista, uno scrittore che tutto il mondo ci invidia, una persona che quando parla fa il vuoto intorno a sé. Avete capito di chi sto parlando? Si, è proprio lui: Roberto Saviano. Lui sarà la mente della squadra. Ci guiderà verso la vittoria. Non ho dubbi. Non occorre spendere altre parole, un nome una garanzia.

Roberto Saviano, un grande uomo al servizio dell’Italia
Concentriamoci adesso sulla panchina. Anche qui abbiamo dei veri fuoriclasse. Intanto ci metterei Kashetu Kyenge. Se non altro perché lei potrebbe essere determinante nel risolvere alcuni problemi dell’Italia. Ha trentotto fratelli, tutti pieni di figli e nipoti, come nella migliore tradizione congolese. Lei è medico e prendiamo quindi due piccioni con una fava: potrebbe aiutare a tenere in buona salute la squadra e, se riusciamo a coinvolgere i suoi fratelli, risolviamo anche i problemi della fertilità in Italia. Solo la sua famiglia, in pochi anni, potrebbe portare la popolazione italiana da 60 a 120 milioni, con buona pace di Tito Boeri.

Ecco una piccola parte della famiglia Kyenge. Alcuni di loro si sono già dichiarati disposti a ripopolare l’Italia (senza oneri per lo stato)
Poi possiamo metterci Khalid Chaouki, che potrà sempre tenerci informato su ciò che si dice a Casablanca, sua città natale, se non altro per evitare altre marocchinate dei goumier.
Ecco gli altri fuoriclasse della panchina, tutti parlamentari a Roma eh, ci mancherebbe: Daniel Alfreider, Hans Berger, Renate Gebhard, Albrecht Plangger, Karl Zeller, Manfred Schullian. Perché loro? Beh, va da sé che in squadra ci vuole qualcuno con sangue germanico, per tenere dritta la barra del timone e dare concretezza al gioco.
E lo staff tecnico? Carlo De Benedetti, coadiuvato da John Elkann e Franco Bernabé, naturalmente. Chi se non i più grandi imprenditori che abbia mai avuto il nostro paese?
Bene, mi pare sia tutto.
Adesso però, caro Matteo, prima di incominciare a giocare ci dovresti dire per quale nazione giocherà la grande squadra Nazionale del Leader Màximo. Si, perché tu hai parlato di “interesse nazionale”, ma non hai specificato a quale nazione ti riferivi ed è meglio essere chiari in queste cose.
Noi comunque siamo pronti a tutte le soluzioni. In squadra abbiamo italo-israeliani, italo-congolesi, italo-marocchini, italo-tirolesi, ci sono anche italo-argentini, italo canadesi, italo-brasiliani e all’occorrenza possiamo convocare più di 100 italo-padani, che Dio volendo potrebbero fare anche il tifo per noi quando andiamo in trasferta. E poi, ciliegina sulla torta, ci sarebbe un fuoriclasse assoluto, forse un po’ in là con gli anni, ma ancora in forma. Si tratta di un italo-fininvest e si chiama Silvio Berlusconi, soprannominato anche il Buffone di Arcore per le sue grandi capacità di intrattenere gli interlocutori, i quali ridono a crepapelle per le sue battute e non si accorgono che, quando va bene, si porta a letto le loro mogli. Uno così potrebbe far comodo, anche per incantare gli avversari e metterli nel sacco…
Bene Matteo, attendiamo le tue indicazioni.
PS: Oddio! Ho dimenticato Laura Boldrini! Lei è italo-ONU e sarebbe perfetta per il ruolo di centravanti! Speriamo che la squadra non debba giocare per l’Italia, perché in quel caso sarebbe proprio indispensabile, gli interessi dell’Italia sono la sua ragione di vita… Beh, comunque ormai è tardi per inserirla, aspettiamo che Matteo parli.
Forza Matteo, illuminaci. Di quale nazione parlavi?
di Alba Giusi
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