Franklin Delano Roosevelt, presidente Usa “democratico”, nell’aprile 1938 fece questo commento:
“Eventi sciagurati all’estero ci insegnano due semplici verità sulla libertà di un popolo democratico. La prima verità è che la libertà di una democrazia non è in sicurezza se un popolo tollera la crescita di un potere privato al punto che diventi più forte dello Stato stesso. Questo è per essenza il fascismo – ossia la presa di possesso del governo da parte di un individuo, di un gruppo, o di un qualunque altro potere privato di controllo”.
Ebbene, questo è un fraintendimento tipicamente americano di quello che fu il fascismo italiano; ma è una definizione perfetta per gli Stati Uniti: il governo sotto il potere privato di finanza di Wall Street, plutocrati miliardari, lobby ebraiche e saudite, poteri privatissimi che si sono fatti Stato. Negli USA vige il vero fascismo “male assoluto”, secondo la definizione di Roosevelt.
Sarebbe bello lo capissero gli “antifascisti” di qui. Facile combattere il fascismo quando non si rischia più di essere arrestati dalla Gestapo, né esiste più l’OVRA. Molto più duro opporsi al fascismo americano e privato, che ha dalla sua i governi e i media e le polizie – e la psicopolizia antifascista.
Ogni generazione ha “un nazismo del proprio tempo” che deve combattere – e gli antifascisti stanno con questo. Più comodo.
di Maurizio Blondet
Fonte: maurizioblondet.it
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