Queste sono le indicazioni che compaiono nelle stazioni ferroviarie. Ci chiedono di rispettare la distanza sociale.
Ciò che dobbiamo rispettare è in realtà la distanza fisica interpersonale e non quella sociale, che è cosa ben diversa.
Eppure questa confusione di linguaggio, molto subdola e fuorviante, è pressoché onnipresente. E di sicuro non è casuale.
C’è in realtà una notevole pressione mediatica che ci spinge ad isolarci e ad avere paura di un qualcosa che non riusciamo a controllare. Ci dicono che il virus dilaga, se non è qui è comunque altrove, in qualche altra parte del mondo. Ma poi scopriamo che i contagiati sono tutti asintomatici, non sviluppano la malattia e non possono nemmeno trasmetterla. Ci dicono ogni giorno, in tempo reale, quante persone sono morte di Covid-19, ma poi scopriamo che l’Istituto Superiore di Sanità impiega due anni per visionare le cartelle cliniche dei deceduti e stabilire correttamente la causa della loro morte.
Abbiamo una sola certezza, a livello globale c’è una enorme pressione mediatica che spinge i governi a chiudere le attività, a strozzare l’economia, ad incrementare il debito, a censurare le opinioni non conformi e ad isolare le persone, privandole delle loro libertà fondamentali, impedendo i rapporti e distruggendo il tessuto sociale.
Ciò che i media e i governi stanno facendo a livello planetario è una chiara forma di terrorismo psicologico, il cui obiettivo primario sembra essere proprio quello di spaccare il tessuto sociale, isolando gli individui e generando diffidenza, allarmismo e insicurezza.
Quello che stanno facendo i politici, spinti dalla stampa e da tutti i gruppi di potere, è l’instillazione deliberata della paura, oltre ogni immaginazione.
Stanno creando un’illusione su scala planetaria. Ci sono persone che camminano lungo la spiaggia con la mascherina. Ma chi si espone al sole e cammina lo fa per rafforzare il sistema immunitario, mentre in questo modo lo indebolisce. La razionalità sembra essere sparita dai comportamenti umani.
Gli individui stanno cadendo in quello che si chiama “disturbo della personalità”, un disturbo che incomincia a minacciare la società nel suo insieme. Qualsiasi psichiatra specializzato in disturbi d’ansia o deliri paranoici, per non parlare delle paure irrazionali, direbbe che questa è una condizione patologica molto grave in un singolo individuo, figuriamoci in un’intera popolazione.
Queste persone hanno provocato una paura primordiale di questo virus, paura intensificata dal panico di massa, e lo hanno fatto esclusivamente per scopi politici ed economici, che riusciamo ad intuire ma non a comprendere fino in fondo.
Tutto ciò che sta avvenendo è chiaramente intenzionale quanto irresponsabile. Il danno psicologico richiederà anni per essere superato dagli individui, soprattutto se fragili. Stanno spezzando la civiltà dal suo interno.
Le persone non si fideranno più l’una dell’altra, avranno paura che il loro prossimo possa essere malato e preferiranno tenersi a distanza. Una volta avviato questo processo, i rapporti umani inizieranno a sgretolarsi e non sarà semplice invertire questa tendenza.
di Anya Lai
Fonte: www.altreinfo.org
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