Ritorniamo sull’attentato di Carcassonne, rivendicato dall’ISIS per il tramite di Rita Katz, unico essere vivente sul pianeta che può accedere all’agenzia stampa criptata dell’ISIS, sedicente AMAQ. Si, perché i jihadisti hanno scelto come unico portavoce delle loro rivendicazioni una ebrea sionista vicina al Mossad.
Strano?
Certo che è strano, molto strano.
Anzi, utilizziamo le parole giuste: è una presa in giro.
Bisognerebbe controllare se Rita Katz, o qualche suo amico del Mossad, ha depositato all’Uffico Marchi e Brevetti degli Stati Uniti le sigle ISIS, Daesh e Amaq. Sono tutte creazioni che sarebbe meglio tutelare.
Ma ci sono tre importanti conclusioni che possiamo trarre da questa ennesima rivendicazione pubblicata da Rita Katz sul SITE, con tanto di riferimento al testo in arabo pubblicato su Amaq (sito internet che noi comuni mortali non possiamo vedere).
Le conclusioni sono queste:
- i giornalisti sono succubi dell’informazione preconfezionata, nessuno di loro osa mettere in dubbio qualcosa che appare assolutamente insensato o quantomeno improbabile; all’evidenza, non ci sono giornalisti che possono mettere in dubbio le informazioni del regime, senza subire le conseguenze;
- nessun magistrato americano osa indagare su Rita Katz, chiederle di fornire la fonte delle sue incredibili informazioni. Anche i magistrati italiani potrebbero indagare su questa persona, visto che le sue informazioni, vere o false che siano, inondano i TG nazionali in prima serata e occupano le prime pagine dei giornali;
- il regime è talmente sicuro di sé che si espone alla diffusione delle informazioni più insensate, sapendo di farla franca.
Noi non possiamo fare altro che mettere in evidenza l’assurdità di ciò che sta succedendo. Ogni epoca ha la sua dittatura, i lacché del regime, i collaborazionisti e quelli che si rovinano la vita facendo controinformazione e fornendo altre chiavi di lettura.
Questi ultimi sono anche quelli che se la passano peggio.
di Alba Giusi
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