Proprio in questi giorni in USA è emerso il retroscena di un ”attentato islamico” gestito dall’FBI il 3 maggio 2015 in Texas. In quel giorno, nella località di Garland, due americani fanatici di estrema destra razzista e anti-islamici, Robert Spencer e Pamela Geller, riuniscono una gara di “vignette contro Maometto” (a gennaio era avvenuto l’attentato contro Charlie Hebdo); era presente all’impresa, invitato d’onore, l’olandese sovranista Geert Wilders. Verso sera, cercano di far irruzione nell’edificio che ospitata il concorso provocatorio, due musulmani provenienti dall’Arizona, Elton Simpson e Nadir Sufi, con due fucili d’assalto. Escono dall’auto e feriscono alla gamba una guardia di sicurezza privata; il poliziotto Greg Stevens, a fianco della guardia, immediatamente risponde al fuoco (siamo in Texas) e abbatte i due terroristi.
Ci si accorge che, durante la sparatoria, era presente un individuo che ha scattato delle foto dell’evento, e poi ha cercato di eclissarsi. Arrestato dalla polizia locale, deve rivelare la sua identità: è un agente dell’FBI. Risulterà poi che si faceva passare per islamista, aveva contatti con i due terroristi, aveva aiutato uno di loro a procurarsi l’arma, e quel giorno stesso, gli aveva mandato un messaggino: “Tear up Texas”, straccia il Texas. Insomma tutto dice che l’FBI ha usato i due islamisti ed ha indicato loro il bersaglio. Sulla scena poi, durante la sparatoria, l’agente dell’FBI non è intervenuto per nulla a cercare di impedire il delitto. Se non fosse stato per la prontezza dell’agente Greg Stevens, i jihadisti avrebbero fatto un massacro a Garland.
Questa storia è saltata fuori solo perché la guardia privata ferita, Bruce Joiner, ha denunciato e querelato per danni l’FBI, per non aver impedito il suo ferimento nonostante fosse presente un suo agente. Quanto all’anti-islamico Robert Spencer, organizzatore della “gara di vignette su Maometto”, resta convinto che i federali avessero di mira lui, ed avessero organizzato tutto l’attentato “jihadista” per eliminarlo – accettando il rischio di una strage fra i presenti.
Dell’agente non è mai stato fatto il nome nemmeno al processo, perché “sotto copertura”: L’avvocato della guardia querelante, che ha avuto accesso alla pratica FBI del caso, dice che l’agente agiva “in conformità agli ordini ricevuti”. Il suo superiore, quello che in ultima istanza ha autorizzato la provocazione con falso attentato islamista, era James Comey, il direttore dell’FBI che Trump ha cacciato, noto per aver insabbiato le scandalo delle e-mail di Hillary Clinton, per proteggere la candidata democratica.
I motivi per organizzare falsi attentati terroristici? Naturalmente, creare un clima di paura, l’atmosfera della strategia della tensione. Ma Mike German, che è stato agente del FBI per venticinque anni prima di dimettersi nel 2004, in un’intervista di qualche anno fa ha dato un’altra motivazione, stupefacente: i soldi.
Dopo l’11 Settembre 2001, l’amministrazione Bush ha aumentato enormemente lo stanziamento all’FBI, giunto ormai a 3 miliardi di dollari, col mandato di “fare la guerra al terrorismo”. Ciò ha comportato che agenti pieni di zelo si siano infiltrati – o abbiano informatori nelle non numerosissime comunità musulmane degli Stati Uniti, inizialmente per spiare sintomi di jihadismo – ma alla fine finendo per suggerire complotti e attentati, fornendo anche le armi e i bersagli. Ci sono stati anche numerosi casi in cui famiglie musulmane hanno denuciato alla polizia tentativi di reclutamento dei loro ragazzi da parte di “jihadisti” che poi si sono rivelati agente dell’FBI sotto copertura. Il fatto è che per ottenere anno dopo anno lo stanziamento dei 3 miliardi, bisogna “mostrare al Congresso che abbiamo successo” arrestando un buon numero di islamisti, ha spiegato German. E visto che il numero sarebbe scarso in natura, lo si aumenta. Questi abusi hanno anche fatto oggetto di una inchiesta di Human Right Watch che si può leggere qui:
https://www.hrw.org/report/2014/07/21/illusion-justice/human-rights-abuses-us-terrorism-prosecutions
Sono nozioni istruttive che potete applicare anche ad altri attentati. Per esempio a quello che ha colpito l’ex spia Skripal ed ha portato l’Occidente alla rotura diplomatica con Mosca.
di Maurizio Blondet
Fonte: maurizioblondet.it
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