Solo i morti non parlano. La fine di Anis Amri era scontata. Questa era l’unica conclusione possibile.
Non ci sono eccezione alla regola, il copione è sempre lo stesso:
- tutti dimenticano i propri documenti in macchina
- sulla scena sono sempre presenti uomini dei servizi segreti (provate a indovinare di quale paese)
- Rita Katz rivendica l’attentato a nome dell’ISIS
- i terroristi vengono sempre uccisi dalla polizia
- prima di morire urlano “Allah Akbar”
- Rita Katz rivendica il martirio, sempre a nome dell’ISIS
E’ ridicolo. Il problema è che gli organizzatori di queste messe in scena sono certi e sicuri di avere le spalle coperte. I veri mandanti della strategia della tensione, quelli che la organizzano, non escono mai allo scoperto.
I mass media di regime raccontano le favole. La polizia non indaga. I magistrati non si occupano della questione.
C’è stato un periodo in cui le cose giravano in questo modo. Durante il nazismo in Germania e durante il fascismo in Italia.
Questa è la nostra democrazia?
di Alba Giusi
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