Doppio attentato alle chiese cristiane copte egiziane nella Domenica delle Palme. Il primo episodio, avvenuto all’interno dell’edificio a Tanta, città sul delta del Nilo, ha provocato 25 morti e oltre 71 feriti. La seconda esplosione si è invece registrata ad Alessandria, che è la “capitale” copta egiziana, nella chiesa di San Marco. In questo caso l’esplosione si è verificata davanti alla chiesa: il primo bilancio di quest’ultimo attentato, fornito dalla agenzia d’informazione egiziana Ahramonline, parla di 11 morti e 35 feriti.
I cristiani coopti rappresentano in Egitto circa il 10% della popolazione (su un totale di circa 85 milioni di abitanti) e le loro relazioni con la generalità della popolazione musulmana erano considerate buone fino a quando sono comparsi nel paese i gruppi dei F.lli Mussulmani, di cui era un esponente il presidente deposto Mohamed Morsi (appoggiato da USA e Gran Bretagna).
Sotto la presidenza di Morsi si sono incrementati gli attacchi sanguinosi ai cristiani copti da parte degli estremisti che sono sobillati e finanziati dall’Arabia Saudita, dal Qatar e dagli stessi servizi di intelligence USA.
Sarà un caso, ma il Piano Kivunim tanto caro allo stato di Israele, prevede la balcanizzazione e lo smembramento dell’Egitto con la formazione di uno stato copto al Nord. Finora le primavere arabe organizzate in questo paese non hanno dato i frutti sperati, ma o prima o poi gli sforzi della premiata ditta criminale SionUSA verranno sicuramente ricompensati.
di Alba Giusi
Fonte delle notizie: Al Ahram
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