Volodymyr Zelensky ha vinto le elezioni presidenziali in Ucraina, con Il 73% dei voti, nonostante non avesse un vero e proprio programma di governo. Gli ucraini gli hanno dato fiducia sulla base di una semplice dichiarazione di intenti.
Ecco i principali punti su cui ha fatto leva Zelensky:
- Seguire la strada della NATO
- Privatizzazione della sanità
- Democrazia diretta
- Apertura del mercato ucraino alle istituzioni educative straniere (più Soros).
- Più diritti per le persone
- Aumento degli stipendi pubblici
- Più infrastrutture
- Ristabilire l’integrità territoriale (Crimea)
- Sistema economico aperto alla concorrenza (globalizzazione)
- Lotta alla corruzione
Nessuna indicazione su cosa fare in concreto. Sembra piuttosto un generico impegno ad aderire alla NATO, a garantire i soliti diritti individuali e ad aprire le porte alla globalizzazione e alla finanza predatoria.
Il programma di Zelensky lo trovate qui: https://program.ze2019.com/
Chi è Zelensky
Volodymyr Zelensky non è un politico, ma un comico che recita in una serie TV la parte di un politico. Fino a qualche mese fa era un improbabile candidato alle presidenziali. Con un blitz dei media è diventato dapprima vero candidato e subito dopo addirittura favorito incontrastato.
La sua campagna elettorale è stata accuratamente preparata da uno staff di spin doctor di primo piano. Si è trattato di una campagna esilarante, fatta da colpi di elevato impatto emotivo. Gli uomini del futuro presidente hanno parlato al cuore degli Ucraini, trascurando ogni riferimento preciso alle cose che avrebbe fatto. Il suo principale avversario, Petro Poroshenko è stato demonizzato, coprendolo di sospetta, e forse anche vera, corruzione.
Una campagna mediatica ben architettata che ha colpito l’immaginario collettivo e l’emotività degli ucraini, senza lasciare loro il tempo di pensare.
Dalla parte di Zelensky si sono schierati apertamente i media e la TV più seguita del paese.
E già questo dettaglio dovrebbe farci pensare.
Volodymyr Zelensky è ebreo, sia da parte di padre che di madre. Suo padre, Oleksandr Zelensky, è un professore universitario e dirige un dipartimento accademico di cibernetica e hardware informatico presso il Kryvyi Rih Institute of Economics. Sua madre, Rimma Zelenska, è ingegnere.
I grandi sponsor di Zelensky
I due più grandi sponsor di Zelensky, quelli che lo hanno inondato di soldi, sono due oligarchi ebrei, Victor Pinchuk e soprattutto Ihor Kolomoyskyi. Si tratta di due miliardari che hanno depredato il popolo ucraino, appropriandosi dei beni dell’ex Unione Sovietica, durante il repentino e caotico passaggio dal comunismo al liberismo economico eterodiretto.
Victor Pinchuk e Ihor Kolomoyskyi sono due parassiti del popolo ucraino e sono i finanziatori del nuovo presidente.
Nulla di nuovo sotto il sole. E nulla di buono all’orizzonte.
Per capire come Zelensky riempirà quel programma ancora vuoto bisognerà rivolgersi ai due oligarchi, e loro a chissà chi. Sicuramente a gente che ne sa più del comico Zelensky. Per il momento la comunità ebraica internazionale festeggia: l’Ucraina è infatti guidata da due ebrei. Oltre al Presidente, c’è anche il Primo Ministro, Volodymyr Groysman.
Gli ucraini adesso potranno finalmente sedersi a pensare se la loro scelta è stata oculata. Intanto il nuovo presidente ha cinque anni di tempo per portare avanti la sua agenda politica, o quella dei suoi mentori, agenda ancora avvolta dal mistero. Forse schierare i missili nucleari davanti alla Russia, alzando l’asticella del rischio di guerra, o liberare la Crimea, oppure privatizzare tutte le risorse del paese, globalizzare l’economia e spalancare le porte alla finanza predatoria. Non lo sappiamo ancora.
Se la gente sarà scontenta e la crisi peggiorerà, tra cinque anni, qualcuno penserà come riprendersi il potere, a suon di spot e colpi mediatici. Tireranno fuori dal cilindro un altro comico, o un incantatore di serpenti o un poeta e lo circonderanno dall’aurea presidenziale.
Vedremo cosa succederà.
Intanto qualcosa sta cambiando nei metodi utilizzati dal potere per imporsi al popolo. Gli ultimi esempi sono Macron e Guaidò, ai quali si aggiunge ora Zelensky, uomini venuti dal nulla, stelle polari spuntate da un giorno all’altro e conficcate nel cielo dal circo mediatico.
di Paolo Germani
Fonte: www.altreinfo.org
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