In tutte le sale cinematografiche italiane sono iniziate le proiezioni del film “Dunkirk“, diretto da Christopher Nolan. A quanto pare, si tratta di un Colossal destinato a vincere premi e Oscar in gran quantità. Il film si basa su una storia scritta da Joshua Levine che ha pubblicato il libro “Dunkirk – La storia vera che ha ispirato il film“. Da notare che Joshua Levine non è uno storico, bensì un avvocato e magistrato (barrister), attore e scrittore anglo-israeliano votato alla raccolta di testimonianze e riscrittura della storia. Il suo libro è uscito pochi giorni prima del film.

Joshua Levine, autore del libro Dunkirk, la vera storia che ha ispirato il film
Il nome e la storia personale dell’autore del libro su cui si basa il film dicono più del film stesso.
La storia di Dunkerque
A Dunkerque l’esercito inglese subì una sonora sconfitta, inflitta dall’esercito tedesco comandato dal generale Guderian. Quando i 340 mila soldati inglesi erano già stati circondati e ingabbiati in un angolo da cui non potevano più uscire né difendersi, arrivò l’ordine di Hitler di fermare le operazioni ed attendere.
In un primo momento si pensava che l’annientamento delle truppe inglesi fosse stato affidato alla Luftwaffe, comandata da Hermann Göring, ma invece l’ordine di bombardare gli inglesi e costringerli alla resa non arrivò mai. E così venne permesso alla Royal Navy di evacuare 340 mila soldati con un minimo di perdite.
Perché Hitler lasciò evacuare i soldati inglesi
Tuttora gli storici danno diverse interpretazioni a questa decisione di Hitler. Alcuni dicono che Hitler non volesse il crollo dell’impero inglese, perché riteneva che questo fosse importante per garantire gli equilibri a livello planetario. Altri dicono che Hitler pensasse che quest’atto di clemenza potesse garantirgli una pace separata con la Gran Bretagna. Altri ancora pensano che a Hitler non interessasse occupare militarmente l’Inghilterra, lo spazio vitale della Germania (Lebensraum) era limitato alla parte continentale dell’Europa, anzi si dice che Hitler contasse molto su una possibile alleanza proprio con l’Inghilterra per sconfiggere il vero nemico comune, vale a dire la Russia di Stalin.

Hitler lasciò che la Royal Navy evacuasse 340mila soldati inglese da Dunkerque. Il perché è tuttora un mistero
Forse prima di prendere una decisione ebbe contatti con Churchill, ottenendo un qualche impegno o rassicurazione. Ma queste sono tutte supposizioni, perché ad oggi non ci sono documenti che provino in maniera certa quali furono le motivazioni di Hitler.
Su una cosa gli storici sono tutti d’accordo. I soldati inglesi vennero evacuati soltanto perché Hitler lo permise. Il generale Guderian era pronto ad annientare l’esercito inglese, altrettanto la Luftwaffe col sostegno della Kriegsmarine. Ma l’ordine di Hitler non arrivò mai, anzi, venne confermata la volontà di lasciare evacuare l’esercito inglese in rovina.
E se non avesse permesso l’evacuazione delle truppe inglesi?
Che cosa sarebbe successo se i 340mila soldati inglesi fossero stati annientati dai tedeschi o fatti prigionieri? Forse il conflitto si sarebbe risolto in modo diverso, ma non possiamo esserne certi. In ogni caso il film Dunkirk racconta un epico salvataggio che in realtà non ha nulla di epico. Potevano arrivare anche coi gommoni e le carrette del mare, Hitler aveva deciso che quei soldati dovevano tornare a casa loro. E così fu.

Evacuazione di Dunkerque (Dunkirk), un esercito in disarmo, alla mercé delle truppe tedesche.
Joshua Levine, come raccontare un’altra storia
Joshua Levine racconta la storia a modo suo, un salvataggio consentito dai tedeschi diventa un salvataggio eroico, una sconfitta umiliante diventa un’epica vittoria. Si inventa un falso storico, ma non ha importanza, l’importante è che la gente ci creda. Lo diceva un certo George Orwell:
“Chi controlla il passato controlla il futuro e chi controlla il presente controlla il passato”.
Joshua Levine appartiene a questa categoria di persone, quella che controlla il presente e che tenta in qualche modo di modificare il passato. E Christopher Nolan sa qual è il cavallo vincente, quello che garantisce i maggiori introiti per il suo film e la più grande gloria per il suo ego.
Verrà il giorno in cui questo film sarà studiato come un semplice strumento di propaganda delle elite che ci governano e come banale esempio di condizionamento delle masse.
La scuola a cosa serve? A nulla, è meglio smantellarla, ci pensa Hollywood e dintorni a insegnare la storia.
di Paolo Germani
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