Durante la seconda guerra mondiale ci furono molte personalità di primo piano, appartenenti al mondo accademico e politico, che incitarono il popolo americano e gli alleati all’odio razziale verso i tedeschi. Non si trattava di persone poste ai margini della società, ma di persone ben inserite nei gangli del potere e molto influenti, a tutti i livelli.
I loro scritti forgiarono negli alleati un odio irrefrenabile verso i tedeschi, odio che finì per concretizzarsi, a guerra finita, in quotidiani massacri della popolazione civile, con centinaia di migliaia di donne e bambine stuprate e uccise. Dopo la resa incondizionata della Germania venne inoltre applicato il famigerato Piano Morgenthau, a causa del quale morirono nove milioni di tedeschi, per fame e stenti. Un vero e proprio olocausto che grava sulla coscienza degli alleati.
Chi erano gli intellettuali che incitavano all’odio razziale
Questi intellettuali americani erano tutti ebrei, la maggior parte di origine tedesca. Si macchiarono della peggior campagna di odio razziale che la storia abbia mai conosciuto. La peggiore in quanto non coinvolse soltanto le alte sfere del potere, ma si estese a tutti i soldati impegnati in battaglia e a tutti i popoli che avevano partecipato alla guerra contro la Germania. Tutti vennero convinti da questi criminali, sostenuti dalla propaganda e dall’informazione, che per il popolo tedesco non ci dovesse essere alcuna pietà. Il loro sterminio e la completa distruzione della Germania era l’unica soluzione e questi dovevano essere gli obiettivi di tutti gli alleati.
Ernest Albert Hooton: un criminale genocida
Uno di questi criminali che hanno istigato gli alleati all’odio razziale fu Ernest Albert Hooton, ebreo americano, professore di antropologia alla Università di Harvard. Egli scrisse un famoso articolo sulla rivista di New York Peabody Magazine, del 4 Gennaio 1943, dal titolo Breed war strain out of Germans (sradicate la razza guerriera dai tedeschi) nel quale proponeva un programma da applicare alla Germania subito dopo la fine della guerra, volto ad alterare la conformazione genetica del popolo tedesco e ad annientare la Germania come nazione.
Il Piano Hooton consisteva nei seguenti punti:
- Condannare a morte o imprigionare a vita tutti i leader del partito nazista; esiliare permanentemente tutti gli ufficiali dell’esercito.
- Per un periodo di almeno vent’anni utilizzare l’esercito tedesco come unità di lavoro nelle aree devastate, in Europa e altrove. Poteva essere concesso il “privilegio della naturalizzazione” se i soldati avessero dimostrato un buon comportamento. Gli uomini avrebbero potuto comunque sposare solo donne del paese di dimora o di naturalizzazione.
- Le famiglie degli uomini già sposati dovevano rimanere in Germania per un periodo indefinito di anni, ma alla fine i figli avrebbero potuto unirsi ai padri. A questi non sarebbe stato permesso di tornare in Germania. Gli obiettivi di questa misura erano volti a ridurre il tasso di natalità dei tedeschi “puri”, la neutralizzazione dell’aggressività tedesca tramite lo sradicamento dei figli e la denazionalizzazione degli individui.
- Dividere il Reich tedesco in diversi stati (possibilmente i suoi Stati originali), consentendo a ciascuno, dopo un adeguato intervallo di tempo, di scegliere la propria forma di governo. L’obiettivo di questa misura era quello di distruggere il quadro di unità nazionale tedesca.
- Durante il periodo di vigilanza e occupazione da parte degli eserciti e degli ufficiali delle Nazioni Alleate, incoraggiare i membri di questi gruppi a sposare donne tedesche e stabilirsi in modo permanente. Incoraggiare anche l’immigrazione e l’insediamento nei vari stati tedeschi di cittadini non tedeschi, in particolare maschi.
Niente più Germania, niente più guerre coi tedeschi
Il Piano Hooton fu descritto con lo slogan:
“Niente più Germania, quindi niente più guerre coi tedeschi“.
L’obiettivo di fondo era quello di annientare il popolo tedesco.
Tutti questi interventi che incitavano al genocidio furono supportati da un’ampia campagna di odio razziale orchestrata dalla stampa e dai media. L’unico risultato che ottennero fu quello di convincere i tedeschi che non vi era una alternativa alla vittoria e che si doveva combattere fino alla morte, allungando in questo modo la guerra fino alla totale distruzione dell’Europa.
Obiettivi del Piano Hooton: sofferenza e sterminio
La campagna condotta da Ernest Hooton, appoggiata dagli intellettuali di Harvard, si aggiunse a quelle di Theodore Kaufman, Louis Nizer e Henry Morgenthau Jr. Questi, ed altri criminali senza scrupoli come loro, fomentarono l’odio razziale fino a tal punto che uccidere e massacrare il popolo tedesco, a guerra finita, divenne la normalità per gli Alleati.
L’odio razziale degli ebrei verso i tedeschi non viene raccontato da Hollywood, ma provocò l’allungamento della guerra e costò la vita a oltre dieci milioni di civili, come conseguenza della inutile devastazione di interi paesi e città. Per loro non aveva importanza il numero di morti.
L’importante era sterminare i tedeschi.
di Paolo Germani
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