Il genocidio del popolo tedesco è una storia poco conosciuta, non se ne parla in televisione, non si studia a scuola, non è oggetto di approfondimenti o dibattiti, nessun film è stato girato a Hollywood sull’argomento, la BBC non si è mai interessata. Nonostante abbia provocato 9 milioni di morti, e si configuri come un vero e proprio olocausto, è una storia rimasta nell’ombra, dimenticata, opportunamente nascosta dai paesi che vinsero la seconda guerra mondiale, non per vergogna, perché incapaci di provarla, ma per convenienza. Eppure tutto venne pianificato a tavolino, nelle stanze del potere di Washington e Londra. Stiamo parlando del Piano Morgenthau.
Un paese distrutto
Alla fine della seconda guerra mondiale la Germania venne privata del 25% del proprio territorio, tra cui le parti più fertili, e 12 milioni di tedeschi vennero cacciati via dalle loro case e dalle loro città. Una vera e propria pulizia etnica. Un esempio per tutti, Koenigsberg (oggi la russa Kaliningrad). Alla fine del conflitto la città venne completamente evacuata e dovettero fuggire oltre 370.000 civili inermi, molti dei quali vennero uccisi senza pietà durante la fuga, avvenuta soprattutto via mare. Dopo anni di bombardamenti, la Germania era un paese sommerso dalle macerie.
Campi di concentramento e di sterminio
Nei campi di concentramento gli alleati tennero prigionieri ben 5 milioni di uomini, donne e bambini, in condizioni disumane e contro ogni convenzione internazionale. La prigionia venne protratta fino al 1947. Nei territori tedeschi, Stati Uniti e Gran Bretagna bandirono ogni aiuto umanitario. Nessun paese poteva fornire generi alimentari o aiuti caritatevoli alla popolazione tedesca, stremata e senza viveri. Venne vietata persino l’emigrazione, per evitare che alcuni di essi potessero sopravvivere altrove.
L’inizio dell’olocausto
L’intero sistema industriale della Germania venne smantellato, pezzo per pezzo. Di conseguenza, la produzione industriale crollò del 75% e la disponibilità di fertilizzanti dell’82%. Nulla poteva essere importato. Nulla poteva essere regalato al popolo tedesco. La perdita di così tante terre fertili, la mancanza della manodopera imprigionata, indispensabile per l’agricoltura, e la diminuzione della disponibilità di fertilizzanti provocarono un calo della produzione agricola pari al 65%. Il popolo tedesco non aveva da mangiare, non c’erano medicinali, non c’era nulla. Sessanta milioni di persone iniziarono a morire di fame, di malattie e di stenti nella loro gigantesca prigione. Nei campi di concentramento alleati, veri e propri campi di sterminio, morirono 1.400.000 tedeschi, di cui 400.000 nell’Unione Sovietica e 1.000.000 nei campi occidentali, soprattutto in quelli posti sotto il comando dello spietato generale Eisenhower, futuro presidente degli Stati Uniti.
Il piano Morgenthau: un crimine contro l’umanità
Fu un vero e proprio massacro, un genocidio, costato la vita a oltre 9 milioni di tedeschi, soprattutto donne, vecchi e bambini, non in tempo di guerra, ma in tempo di pace, dopo la resa incondizionata. Tutte queste azioni non sono state accidentali o frutto del caso, o dell’iniziativa di un singolo, ma si è trattato di un vero e proprio piano di sterminio, elaborato nel 1944 da Henry Morgenthau Jr, segretario al Tesoro degli Stati Uniti, appartenente ad una eminente famiglia ebraica di New York, originaria proprio della Germania.
Il piano Morgenthau prevedeva lo smembramento della Germania, la sua completa deindustrializzazione e la trasformazione in un paese dedito all’agricoltura e alla pastorizia. La versione originaria del piano Morgenthau venne bocciata dagli inglesi e da alcuni ministri degli stessi Stati Uniti, perché ritenevano che avrebbe portato alla morte oltre 20 milioni di persone. Venne quindi approvata una versione più leggera, ma comunque disumana, che portò alla morte ben 9 milioni di persone, per fame, per stenti, per malattie. Il piano Morgenthau venne sottoscritto dal presidente Delano Roosevelt e da Winston Churchill. La sua disumana applicazione venne assicurata con dedizione e grande impegno da un uomo senza scrupoli, il generale Dwight Eisenhower, vero criminale di guerra.
Soltanto grazie all’intervento del presidente Truman e di Hoover il piano Morgenthau venne superato e per il popolo tedesco ebbe fine l’olocausto.
Ci sono stati processi contro questi criminali?
No, per loro nessun processo, solo medaglie e gloria. E così sarà finché la storia verrà scritta dai servi del potere.
Il popolo tedesco ha pagato un prezzo carissimo per l’intervento in guerra, ma era innocente. Aveva creduto in Hitler, pensava di combattere per la propria libertà e sopravvivenza, non sapeva nulla dei campi di sterminio. Lo ha scoperto dopo, quando ha visto i filmati girati da Alfred Hitchcock per conto degli Stati Uniti e, soprattutto, quando ha potuto vedere migliaia di film girati a Hollywood e dedicati all’argomento. Soltanto attraverso questi documenti, obiettivi e basati su evidenze storiche, i tedeschi scoprirono la crudeltà del regime nazista e poterono capire finalmente la superiorità umana degli alleati. Purtroppo Alfred Hitchcock non si interessò dei campi di sterminio in cui erano imprigionati i tedeschi, né del loro genocidio, ed è per questo che dell’olocausto del popolo tedesco abbiamo soltanto testimonianze scritte, nessun video, nessuna fotografia.
di Paolo Germani
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