Abraham Lincoln: il governo deve creare, emettere e far circolare tutta la moneta di cui ha bisogno - www.altreinfo.org

Abraham Lincoln: il governo deve creare, emettere e far circolare tutta la moneta di cui ha bisogno

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Abraham Lincoln sulla politica monetaria a pagina 91 del “Documento del Senato n.23” del 1865:

“Il Governo non ha necessità né deve prendere a prestito capitale pagando interessi come mezzo per finanziare lavori governativi ed imprese pubbliche. Il Governo deve creare, emettere e far circolare tutta la valuta ed il credito necessari per soddisfare il potere di spesa del Governo ed il potere d’acquisto dei consumatori. Il privilegio di creare ed emettere moneta non è solamente una prerogativa suprema del Governo, ma rappresenta anche la maggiore opportunità creativa del Governo stesso. La moneta cesserà di essere la padrona e diventerà la serva dell’umanità. La democrazia diventerà superiore al potere dei soldi.”

Abraham Lincoln durante la sua presidenza dovette affrontare La guerra di secessione americana, venne combattuta dal 12 aprile 1861 al 9 aprile 1865 fra gli Stati Uniti d’America e gli Stati Confederati d’America (CSA), entità politica sorta dalla riunione confederale di Stati secessionisti dall’Unione (USA).

Sempre secondo Bismark la schiavitù non era l’unica causa per la guerra civile americana. “La divisione degli Stati Uniti in federazioni di eguale forza era stata decisa molto prima della guerra civile dalle banche europee. I banchieri temevano che se gli Stati Uniti fossero rimasti uniti, avrebbero raggiunto una propria autonomia finanziaria e quindi messo in seria difficoltà il sistema bancario internazionale.

Il presidente Lincoln dovette entrare in guerra e affrontarne i costi, sia in vite umane che in denaro (le guerre costano). Non avendo il denaro sufficiente per sostenere i costi di una guerra, Lincoln bussò alla porta dei banchieri. Chiese in prestito del denaro, i banchieri gli promisero un tasso d’interesse del 24% e del 36%. Ovviamente i banchieri volevano far fallire l’unione e Lincoln. Il presidente non accettò l’offerta, consapevole che non avrebbe mai potuto restituire il denaro a quell’interesse e che avrebbe indebitato gli stati uniti per sempre. Incaricò il colonnello Dick Taylor di Chicago di risolvere il problema di come finanziare la guerra.

Il colonnello suggerì di proporre al congresso di emettere banconote garantite dal ministero del tesoro e pagare i soldati e le materie prime necessarie per la guerra. Ed ecco che i famosi “verdoni” (dal nome dell’inchiostro verde anti-contraffazione usato sul retro delle banconote) furono emessi dal governo federale, in sostituzione delle banconote emesse dalle banche locali in tutto il paese.
Con la creazione dei “verdoni” e l’aiuto degli Zar Alessandro II vinse la guerra.

Lo Zar era ben consapevole della truffa del debito, e si opponeva alla creazione di una banca centrale russa. Visto la situazione si offrì di aiutare gli stati uniti ed inviò la sua flotta. Questa mossa si rivelò fondamentale, le navi inglesi non riuscirono più a rifornire gli stati confederati del sud.
L’otto Novembre del 1864 Lincoln venne rieletto presidente e dichiarò apertamente la guerra alle banche. 41 giorni dopo la sua elezione fu ucciso.

“Io ho due grossi nemici: l’esercito del Sud di fronte a me e le società finanziarie in retroguardia. Dei due, quello in retroguardia è il mio peggior nemico… Prevedo l’avvicinarsi di una crisi che mi snerverà e mi farà tremare per la sicurezza della mia patria. Al termine della guerra, le grandi imprese saranno elevate al trono, ne seguirà un’era di corruzione nei posti più influenti, le forze più ricche del paese si sforzeranno di prolungare il proprio regno facendo leva sui pregiudizi della gente, finché la ricchezza sarà concentrata in poche mani e la Repubblica sarà distrutta. In questo momento, sento ancora più ansietà di prima per la sicurezza del mio paese, nonostante mi trovi nel mezzo di una guerra.”
Abraham Lincoln

Il cartello bancario internazionale dovette correre ai ripari, se il tesoro degli stati uniti avesse ancora stampato i “verdoni”, gli stati uniti non solo si sarebbero ripagati il debito pubblico, ma sarebbero diventati potenti e avrebbero messo in seria difficoltà i banchieri internazionali. Così iniziarono una campagna mediatica contro le banconote di stato e proposero l’introduzione del gold standard ( ovviamente le banche erano detentrici di enormi quantità d’oro). Nel 1866 il congressò ( sotto pressione dei banchieri )approvò una legge che imponeva un ritiro parziale dei Greenback
Successivamente i banchieri non concessero più prestiti e chiesero un rientro immediato dei prestiti concessi.

Nel 1866 vi erano 1,8 miliardi di dollari in circolazione negli Stati Uniti, circa 50 dollari e 46 centesimi pro capite. Nel solo anno 1867 fu tolto dalla circolazione mezzo miliardo di dollari; dieci anni dopo, nel 1876, l’offerta monetaria era stata ridotta a soli seicento milioni di dollari, vale a dire che rimanevano in circolazione solamente 14 dollari e 60 centesimi pro capite: i due terzi del denaro degli Stati Uniti erano stati ritirati dai banchieri. Dieci anni più tardi l’offerta monetaria fu ridotta a 400 milioni di dollari, nonostante una forte crescita della popolazione; ciò significava che solo 6 dollari e 67 centesimi pro capite rimanevano in circolazione: una perdita del potere d’acquisto del 760% in 20 anni! (Non vi ricorda la situazione italiana?)

Abrahm Lincoln si oppose al sistema bancario internazionale, e per un breve periodo ci riuscì. Come sempre il vero problema sta nell’ignoranza delle popolazioni (volutamente mantenute nell’ignoranza).

Una sola persona, non può liberare il popolo dalla schiavitù (bancaria). Può solo fare da scintilla, nella speranza che lo schiavo diventi consapevole della propria schiavitù.

“Potrete ingannare tutti per un pò. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre.” Abramo Lincoln

“Potrete ingannare tutti per un pò. Potrete ingannare qualcuno per sempre. Ma non potrete ingannare tutti per sempre.” Abramo Lincoln

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