Come sarebbe oggi il mondo se Hitler avesse vinto la guerra? Difficile rispondere a questa domanda. La storia dell’umanità ha preso un’altra strada e non abbiamo sufficienti elementi per capire come sarebbe oggi il mondo se Hitler avesse vinto la seconda guerra mondiale. Molti direbbero: “Saremmo schiavi della Germania”. Forse, può darsi. Proviamo a fare qualche ipotesi, sulla base degli elementi in nostro possesso.
Il Nuovo Ordine Mondiale di Hitler
Hitler non ha mai teorizzato un Nuovo Ordine Mondiale basato sull’egemonia della Germania. Quindi, possiamo fare soltanto delle supposizioni. A tal fine consideriamo i seguenti elementi:
- sia nel Mein Kampf che in alcuni colloqui e testimonianze orali Hitler si dimostrò restio all’idea di distruggere l’Inghilterra, che considerava portatrice di civiltà nel mondo. Egli pensava che l’Inghilterra fosse addirittura molto importante per mantenere un buon equilibrio nello scacchiere internazionale e nutriva grande ammirazione per gli inglesi, dimostratisi capaci di costruire un grande impero;
- nel 1939 l’armata tedesca travolse le divisioni inglesi presenti in Francia, ma Hitler ordinò inspiegabilmente di fermarsi. Lasciò quindi che la flotta inglese evacuasse 348.000 soldati da Dunkerque. Poteva farli tutti prigionieri e invadere agevolmente la Gran Bretagna, rimasta indifesa e senza armi, ma non lo fece. Poche settimane dopo scrisse una memorabile lettera in cui proponeva la pace agli inglesi, senza chiedere nessuna concessione in cambio. La risposta di Churchill fu negativa e la guerra continuò;
- Hitler non aveva elaborato un piano per invadere l’Inghilterra. Lo preparò in fretta e furia a luglio del 1939, ma prima non ce l’aveva. Segno che non pensava fosse necessario invadere l’isola, pur disponendo di un potenziale militare adeguato allo scopo;
- temeva molto l’ingresso degli Stati Uniti nel conflitto mondiale e non gli era mai passato per la mente di attaccare l’America.
Queste considerazioni fanno pensare che per il futuro Hitler avesse in mente un Nuovo Ordine Mondiale multipolare in cui la Germania era la potenza egemone in Europa. In questo disegno c’erano almeno altri tre posti paritari, riservati rispettivamente alla Gran Bretagna, agli Stati Uniti ed al Giappone. La Francia era in una posizione subordinata alla Germania, anche se indipendente da questa.
L’economia e la finanza internazionale
Per quanto riguarda l’economia e la finanza, Hitler era uscito in soli quattro anni dalla grande depressione che attanagliava la Germania e che aveva ridotto in miseria tutta la sua popolazione (e non solo). Infatti, tra il 1934 e il 1938, non grazie all’industria bellica come molti affermano, ma grazie alle geniali intuizioni economiche messe a punto col ministro Schacht, aveva ottenuto risultati travolgenti e creato sei milioni di posti di lavoro, raggiungendo in questo modo la piena occupazione. Il sistema bancario era stato estromesso e scavalcato, sia a livello nazionale che internazionale. Hitler poteva vantare la piena sovranità monetaria del Terzo Reich, finanziando la costruzione di infrastrutture stradali, fluviali e ferroviarie senza indebitamento, creando denaro dal nulla in modo saggio e oculato.
In sintesi, Hitler non aveva debiti, né coi Rothschild né con gli altri grandi banchieri. Era tutta gente che disprezzava profondamente. Per lui erano soltanto delle sanguisughe che si arricchivano alle spalle dei popoli lasciandosi dietro le loro carcasse. La Germania era quindi completamente indipendente dalle banche e dal loro immenso potere. Libera sia a livello nazionale, sia a livello internazionale. Nonostante ciò, la sua economia stava surclassando quelle degli altri paesi occidentali, ancora immerse nella grande depressione.
Il grande nemico di Hitler
Il più grande nemico di Hitler, quello che voleva cancellare la Germania dalla faccia della terra, non era né la Gran Bretagna, né gli Stati Uniti, né tanto meno la Francia, bensì la grande finanza internazionale. I Banksters, termine coniato dopo la crisi del ventinove, avevano individuato in Hitler il loro nemico mortale. Era lui quello da distruggere ad ogni costo, come scrisse il razzista Theodore Kaufmann nel libro “La Germania deve morire” (Germany must perish) e come documenta il criminale Piano Morgenthau, elaborato durante la guerra dal Segretario del Tesoro degli Stati Uniti Henry Morgenthau Jr., e parzialmente applicato dagli alleati subito dopo la fine della guerra. Questo piano scellerato causò la morte di ben 9 milioni di tedeschi, per lo più donne, vecchi e bambini (vedi Piano Morgenthau).
E Stalin, non era un nemico?
La Germania di Hitler era l’unico nemico della finanza internazionale. Dobbiamo ricordare che Francia e Inghilterra erano garanti della Polonia e in forza di questo impegno dichiararono guerra alla Germania quando Hitler la invase. Ma non dichiararono guerra a Stalin quando poche settimane dopo invase la parte orientale della Polonia, in applicazione del patto Molotov-Ribbentrop. Per la stessa ragione per la quale avevano dichiarato guerra alla Germania, Francia e Inghilterra avrebbero dovuto dichiarare guerra alla Russia. Ma non lo fecero. Subito dopo, Stalin invase la Lituania, la Lettonia e l’Estonia e mosse guerra alla Finlandia. Per Francia e Inghilterra era comunque tutto a posto. Infatti, il loro nemico non era la Russia. Sembra strano, ma il comunismo non era il nemico della grande finanza internazionale. Anzi, per distruggere la Germania furono disposti ad armare fino ai denti persino la Russia di Stalin.
Chi ha vinto la seconda guerra mondiale?
Non dimentichiamo mai che la seconda guerra mondiale è stata vinta dal potere finanziario. La Germania doveva essere annientata. Sono morte decine di milioni di persone per ottenere questo risultato. Hanno partecipato decine di paesi in tutto il mondo. Ma il vincitore della guerra è stato uno e soltanto uno:
il potere finanziario.
La finanza internazionale, coi prestiti e con la propaganda dei loro giornali, hanno finanziato la vittoria di Gran Bretagna, Stati Uniti e Russia, e grazie agli eserciti di questi tre paesi, hanno sconfitto la Germania.
Come sarebbe oggi il mondo se Hitler avesse vinto la guerra?
Ecco, nonostante le considerazioni di cui sopra, non siamo ancora in grado di dire come sarebbe oggi il mondo se avesse vinto la Germania. Ma di una cosa possiamo essere certi: se avesse vinto Hitler adesso non saremmo schiavi delle banche e della grande finanza internazionale. Saremmo stati schiavi di Hitler? Poco importa, visto che comunque viviamo in una dittatura e siamo schiavi di qualcuno.
Per quanto riguarda la domanda iniziale, mi azzardo ad elencare alcune perle che probabilmente oggi non avremmo (nel bene e nel male):
- la guerra fredda,
- i barconi pieni di migranti,
- l’ideologia gender,
- le rivoluzioni colorate,
- l’applicazione del piano Kalergi,
- LGBT e le adozioni gay,
- l’applicazione del Piano Kivunim,
- le primavere arabe,
- ISIS/Daesh,
- Al Qaeda,
- George Soros,
- le speculazioni sulla lira degli anni novanta,
- la destabilizzazione continua di tutti i paesi sovrani,
- la crisi dei mutui subprime,
- i giochi d’azzardo in ogni angolo delle città,
- la pornografia ovunque,
- dodicimila film e trentaduemila libri sull’olocausto,
- Monti, Renzi, Napolitano, Berlusconi, Prodi, Ciampi, Amato, Draghi,
- Totò Riina
Si, certo, avremmo avuto chissà quanti altri problemi e grattacapi, ma non avremmo avuto tutte queste perle.
di Paolo Germani
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